Questa opera in miniatura unica di Luis Gutierrez de la Monja della fine del XIX secolo include una copia in miniatura letterale della dedica di Emilio Castelar a Telesforo Garcia (Porfiriato, Messico) nella sua "Storia della scoperta dell'America" (1892). Raccolte in due colonne di 3 cm di larghezza x 15,5 cm di altezza ciascuna, le quasi 5.000 parole e 23.000 caratteri della Lettera di Emilio Castelar sono racchiuse. Non solo il contenuto è di straordinaria bellezza, ma anche il meticoloso lavoro di incorniciatura del testo in una porta a colonne che richiama lo stile mudéjar. L'unica opera conosciuta di Luis Gutierrez de la Monja, documentata nel 1893, consiste in una riproduzione della famosa leggenda dell'illustre Zorrilla, intitolata Margarita la Tornera, racchiusa in una nocciola di dimensioni regolari. Margarita la Tornera, composta da duemilaottocentosedici versi, ovvero circa il volume di un'opera drammatica in tre atti, fu scritta da Luis Gutierrez de la Monja su una striscia di carta lunga un metro e larga quindici millimetri. La notevole particolarità di quest'opera è che era scritta così chiaramente che molte persone miopi potevano leggerla senza l'ausilio di occhiali, sebbene ciò non fosse possibile per chi non ne avesse bisogno. Telesforo Garcia (Cantabria, 1844 - Città del Messico, 1918) fu un esule spagnolo che arrivò in Messico negli anni '60 dell'Ottocento e raggiunse un grande prestigio tra la colonia spagnola e gli intellettuali del Porfiriato. Spiccano la sua amicizia e la sua corrispondenza con il politico spagnolo Emilio Castelar. Il rapporto che Telesforo García intrattenne con Emilio Castelar, già studiato da Gabriel Rosenzweig attraverso lo scambio epistolare che intrattennero tra il 1888 e il 1899, è essenziale per comprendere altri aspetti dell'opera intellettuale dell'alpinista (Garcia, 2003). L'amicizia che Castelar e García instaurarono si sviluppò in elogi reciproci; tra questi, Castelar avrebbe dedicato a García la sua Storia della scoperta dell'America (1892).