Questa edizione fu realizzata da Rupérez presso la Calcografía Nacional per il Ministerio de Instrucción Pública nel 1937, durante la Guerra Civile Spagnola. Dimensioni della lastra: 21,4x15,1 cm. Dimensioni del foglio: 38x28,5 cm. La presente incisione reca il numero 19 sul retro. L'incisione presenta un timbro a secco con le iniziali "CN" circondate da una bordatura che riporta la dicitura: Calcografia Nacional Ministerio de Instrucción Pública. Cinque serie, numerate da 1 a 5, furono dedicate a Stalin, alla signora Eleanor Rooselvet e al presidente repubblicano Azaña, Presidente della Repubblica, lasciandone due disperse. Furono inoltre emesse quindici serie, numerate da 6 a 20, su carta Imperial Japan. Sembra che poco dopo lo scoppio della Guerra Civile Spagnola, tutte le lastre di rame di Goya fossero destinate a Parigi per la stampa di un'edizione. L'opera fu infine realizzata nella Calcografía. Una delle prime serie emesse nel 1937 fu donata dall'Ambasciata spagnola a Londra al Victorian and Albert Museum, dove fu esposta. Thomas Harris afferma che questa edizione è molto ben stampata. Condizioni: In buone condizioni. Presenta alcune piccole macchie di ruggine, una o due delle quali compromettono l'immagine, come si può vedere nelle immagini. "Si quebró el cantaro" (Tavola 25 Los Caprichos). Stampa relativa al Capricho 3 (Que viene el Coco). Goya affronta il pernicioso sistema di educazione infantile attraverso la violenza. L'etichetta della stampa contiene l'intenzione ironica dell'autore, che evidenzia l'assurdità della punizione e la furia della madre di fronte all'insignificanza della colpa del figlio. Goya sottolinea la violenza del volto della madre e il terrore del volto del figlio, evidenziando la sproporzione tra punizione e colpa. D'altra parte, autori come J. Adhémar o P. Lefort ritengono che questo dipinto si riferisca alle violente dispute che ebbero luogo tra la regina María Luisa e il neonato, futuro Fernando VII, durante gli ultimi anni del regno di Carlo IV, tutto ciò dovuto alla violenta avversione che il neonato provava per Godoy. Los Caprichos è soprattutto una satira concepita come mezzo per combattere i vizi degli uomini e le assurdità del comportamento umano. Semplificando la serie, possiamo raggruppare le stampe attorno a quattro temi principali, tutti indubbiamente di tono critico. Nel primo di essi, affronta l'inganno nei rapporti tra uomo e donna: il corteggiamento come pratica comune secondo cui l'uomo moderno, impegnato nei suoi vari affari, permetteva che la moglie fosse accompagnata nelle sue uscite da un protagonista; la prostituzione che denigrava e sfruttava la condizione di entrambi i sessi; e i matrimoni ineguali o matrimoni di convenienza, una pratica comune al suo tempo e criticata dagli illuminati. La satira della cattiva educazione e dell'ignoranza, frutto di un'illuminata preoccupazione per questo tema, si riflette nei Capricci che mostrano le conseguenze di insegnamenti errati nei bambini; false credenze e superstizioni prodotte dall'ignoranza; e la stregoneria come suprema manifestazione di mancanza di educazione e superstizione. Anche la condanna dei vizi radicati nella società, e in particolare nel clero, trova spazio: vanità, gola, pigrizia, lussuria o avidità ci vengono mostrate in modo caustico in un altro gruppo di stampe. Infine, altri Capricci rivelano la loro protesta contro gli abusi di potere: l'Inquisizione, l'arroganza delle classi dominanti, lo sfruttamento del popolo e le ingiustizie della legge.