Acquaforte di Goya. Meglio essere pigri (Mejor es holgar). Tavola 73 della serie di incisioni "I Capricci", edizione del 1937.
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  • Acquaforte di Goya. Meglio essere pigri (Mejor es holgar). Tavola 73 della serie di incisioni "I Capricci", edizione del 1937.

Acquaforte di Goya. Meglio essere pigri (Mejor es holgar). Tavola 73 della serie di incisioni "I Capricci", edizione del 1937.

650,00 €
Tasse incluse
Questa edizione fu realizzata da Rupérez presso la Calcografía Nacional per il Ministerio de Instrucción Pública nel 1937, durante la Guerra Civile Spagnola. Dimensioni della lastra: 21,4x15,1 cm. Dimensioni del foglio: 38x28,5 cm. La presente incisione reca il numero 19 sul retro. L'incisione presenta un timbro a secco con le iniziali "CN" circondate da una bordatura che riporta la dicitura: Calcografia Nacional Ministerio de Instrucción Pública. Cinque serie, numerate da 1 a 5, furono dedicate a Stalin, alla signora Eleanor Rooselvet e al presidente repubblicano Azaña, Presidente della Repubblica, lasciandone due disperse. Furono inoltre emesse quindici serie, numerate da 6 a 20, su carta Imperial Japan. Sembra che poco dopo lo scoppio della Guerra Civile Spagnola, tutte le lastre di rame di Goya fossero destinate a Parigi per la stampa di un'edizione. L'opera fu infine realizzata nella Calcografía. Una delle prime serie emesse nel 1937 fu donata dall'Ambasciata spagnola a Londra al Victorian and Albert Museum, dove fu esposta. Thomas Harris afferma che questa edizione è molto ben stampata. Condizioni: In buone condizioni. Presenta piccole macchie di ruggine, alcune delle quali compromettono l'immagine, come si può vedere nelle immagini. "Mejor es holgar" (Tavola 73 da Los Caprichos). Questa stampa corrisponde al gruppo tematico "I vizi del mestiere". Goya affronta questo tema attraverso la rappresentazione di una giovane donna che, per evitare di lavorare, preferisce vendersi a un uomo che tiene in mano una matassa di filo. L'evidente simbolismo sessuale del dipinto si riflette nell'uomo che tiene in mano la matassa di filo il cui filo incatena la ragazza, la quale, in piedi davanti a lui a gambe divaricate, tiene sfacciatamente in mano la palla che dovrebbe avvolgere. Tutti i gesti e gli oggetti in questa scena rappresentano un gioco con i simboli della sessualità e il significato implicito di Goya è che se un lavoro utile e produttivo è faticoso, allora è meglio rilassarsi, con l'implicazione che la ragazza possa trascorrere la sua vita in modo meno onesto. Los Caprichos sono soprattutto una satira concepita come mezzo per combattere i vizi degli uomini e le assurdità del comportamento umano. Semplificando la serie, possiamo raggruppare le stampe attorno a quattro temi principali, tutti indubbiamente di tono critico. Nel primo di essi, affronta l'inganno nei rapporti tra uomo e donna: il corteggiamento come pratica comune secondo cui l'uomo moderno, impegnato nelle sue varie attività, permetteva alla moglie di essere accompagnata nelle sue uscite da un protagonista; la prostituzione che denigrava e sfruttava la condizione di entrambi i sessi; e i matrimoni ineguali o di convenienza, una pratica comune al suo tempo e criticata dagli illuminati. La satira della cattiva educazione e dell'ignoranza, frutto di un'illuminata preoccupazione per questo tema, si riflette nei Capricci che mostrano le conseguenze di insegnamenti errati nei bambini; false credenze e superstizioni prodotte dall'ignoranza; e la stregoneria come suprema manifestazione di mancanza di educazione e superstizione. Anche la condanna dei vizi radicati nella società, e in particolare nel clero, trova spazio: vanità, gola, pigrizia, lussuria o avidità ci vengono mostrate in modo caustico in un altro gruppo di stampe. Infine, altri Capricci rivelano la loro protesta contro gli abusi di potere: l'Inquisizione, l'arroganza delle classi dominanti, lo sfruttamento del popolo e le ingiustizie della legge.
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